lunedì, Aprile 29, 2024
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No Terna: comitati in ordine sparso

Protestano per difendere il diritto alla salute e alla vita. I cittadini della Valle del Mela si oppongono fermamente alla costruzione dell’elettrodotto Sorgente Rizziconi che la società Terna sta realizzando sulla costa tirrenica messinese ma… 

Va avanti da mesi il braccio di ferro sull’elettrodotto Terna in corso di realizzazione tra la Sicilia e la Calabria.

Un’opera contestata dai comitati locali nell’area della piana di Milazzo, soprattutto tra Serro, San Filippo del Mela, San Pier Niceto e Pace del Mela, secondo i quali l’infrastruttura sarebbe pericolosa per la popolazione perché troppo vicina ai centri abitati, in una zona già dichiarata a rischio ambientale per la presenza nell’area di una centrale elettrica e di una raffineria.

Protestano i cittadini, protestano i sindaci ma, diversamente da altre realtà di protesta, come il No Ponte o il No Muos, manca il fronte comune e ogni comitato si trincera dietro la sigla “Nimby”, “Not in my backyard”, concetto così riassumibile: l’opera in questione può anche essere giusta e utile, purché non sia costruita nel mio territorio.

Comitati di cittadini e sindaci hanno portato la loro protesta fin davanti al Palazzo dei Normanni esponendo cartelli e striscioni contro Terna e hanno trovato il loro megafono nel Movimento 5 Stelle che, dopo quella sul MUOS, fa approvare il 6 marzo scorso – a larga maggioranza trasversale – all’Assemblea regionale siciliana una nuova mozione con cui si impegna il governatore Crocetta a chiedere a Terna «a porre in essere tutte le iniziative necessarie affinché il progetto esecutivo venga modificato nelle parti in cui il tracciato dell’elettrodotto attraversa tutta l’area definita dalla Regione siciliana ad elevato rischio di crisi ambientale e la Zona di protezione speciale, in modo da prevedere, per la sua realizzazione, il passaggio in galleria».

«Teniamo a precisare – spiegano dal Movimento – che non siamo contrari a prescindere al progetto Terna, anche perché ci rendiamo conto dell’esigenza dei servizi da fornire alla popolazione. Vogliamo, però, che in primo piano vengano messe le questioni della salute e dell’ambiente. E per questo che abbiamo voluto una riformulazione del progetto».

Ma a tutt’oggi, nonostante una generica dichiarazione sulla mancanza della verifica di compatibilità nessuna iniziativa risulta avviata da parte del Governo regionale e – secondo il Coordinamento Ambientale Tutela del Tirreno – Terna «continua nell’irragionevole intento di sopraffazione della volontà popolare. L’illustrazione della mozione, a cura della Deputata Zafarana, ha evidenziato i notevoli punti critici del progetto che il nostro coordinamento ha sempre indicato nelle numerose istanze portate avanti in questi anni.»

Critici contro Crocetta anche il comitato Pacesi per la vita, l’associazione TU.DIR.DAI e l’associazione T.A.T.che – in occasione di un sit-in per commemorare i morti di Passo Vela (il tristemente noto “quartiere delle parrucche” del comune di Pace del Mela) – in un comunicato, si rivolgono al presidente della Regione siciliana, per illustrargli ancora una volta quello che sta accadendo in questa terra «dimenticata da Dio».

Le associazioni fanno riferimento al fatto che Pace del Mela non sia mai stata nominata da Crocetta nell’elenco delle località maggiormente colpite dalla presenza degli elettrodotti, circostanza verificatasi – secondo i comitati pacesi – anche durante la seduta del 6 marzo scorso, quando il governatore ha menzionato solo una parte dei territori compromessi dalla presenza dei tralicci dell’alta tensione.

«La Valle del Mela – scrivono – non è confinata al solo paesino di cui Lei parla sempre e mostra il tracciato [San Pier Niceto, ndr], località che è si colpita dagli elettrodotti, ma non presenta le gravi criticità che invece insistono a Pace del Mela e che, ad oggi, non è stata oggetto della sua attenzione. Molto probabilmente non è informato della grave situazione sanitaria e della mortalità che esiste a Pace del Mela».

L’associazione Passo Badia di San Pier Niceto ribadisce invece la propria fiducia nel Governo regionale per l’attività che sta svolgendo contro le criticità provocate dal tracciato dell’elettrodotto Terna.

«Il Presidente Crocetta – scrive l’avvocato Rosy Giorgianni, presidente dell’associazione – è stato accusato di non essere Sindaco di tutti i siciliani e di fare favoritismi ai cittadini di San Pier Niceto. Il Comitato Passo Badia, ha fornito agli organi regionali una documentazione tangibile, attestante la criticità e l’assurdità del tracciato nell’area di Passo Badia, ovvero San Pier Niceto».

Cosa che – secondo la Giorgianni – il comitato Cittadini Pacesi per la Vita, non avrebbe mai fatto, evidenziando il fatto che il nuovo elettrodotto Terna nulla avrebbe a che vedere con il rione di Passo Vela.

Nella sua replica inoltre il presidente dell’associazione Passo Badia fa riferimento anche alla brusca virata dell’elettrodotto prevista nel nuovo progetto, che, anziché proseguire lungo una traiettoria lineare come faceva in origine, ora va a finire sopra le abitazioni dei cittadini.

«In quell’area – scrive la Giorgianni – il tracciato inizia a fare una molteplicità di deviazioni che avvicinano l’elettrodotto alle case, per poi ricongiungersi a Torregrotta sulla vecchia linea dell’elettrodotto in dismissione. Recentemente, il Dott. Motawi, dirigente Terna, ci informò che tale deviazione sarebbe stata richiesta e concordata con la precedente amministrazione comunale».

Per Rosy Giorgianni però «l’unico nemico è, e rimane Terna. Le guerre tra poveri, ovvero tra le associazioni non servono a null’altro che a rafforzare questo gigante che oggi, a causa di queste tensioni tra di noi, non si trova più di fronte una barricata, ma piccoli muretti facilmente scavalcabili.»

C’è anche chi sostiene che l’elettrodotto sia strategico per la Sicilia: per il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, consentirebbe un abbattimento dei costi energetici «la sua mancata realizzazione ha fin qui portato – secondo alcune stime – un aggravio di spesa da 3,5 miliardi», mentre per Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia, «È necessario trovare al più presto un punto d’incontro per sgombrare il campo dalle remore e dagli ostacoli che ancora si frappongono alla realizzazione dell’elettrodotto, un’opera indispensabile, peraltro, anche per lo sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili, che rappresentano perla nostra Regione una grande opportunità. Sono certo che tutti gli attori coinvolti – ha concluso il presidente di Confindustria – riusciranno ad individuare soluzioni idonee che consentano la realizzazione di questa opera infrastrutturale strategica salvaguardando al contempo la salute dei cittadini e dell’ambiente».

I lavori all’elettrodotto intanto non si fermano, anzi, sono stati quasi completati i basamenti dei tralicci di Pace del Mela, e se su alcune modifiche Terna ha fatto sapere di essere disponibile – ma solo dopo il completamento dell’opera e la sua messa in esercizio – su altre, come l’interramento, ribadisce – nonostante le richieste dell’assessore regionale al territorio e ambiente Mariella Lo Bello – un secco no perché non sarebbero fattibili sul piano tecnico.

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