sabato, Aprile 27, 2024
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Joseph non ci torna a casa

Un Erasmus in quarantena a Brno.

“Ho deciso di rimanere in Erasmus, qui a Brno, in Repubblica Ceca. È troppo difficile tornare in Italia” racconta Joseph Insirello, ventunenne che studia Scienze Politiche alla Scuola Superiore di Catania.

“Non posso e non voglio partire per vari motivi: per prima cosa hanno cancellato moltissimi voli che dovevano decollare dagli aeroporti cechi. Inoltre i centri più vicini dai quali si può volare si trovano a Vienna, Bratislava o Cracovia”- spiega Joseph- “ Questo comporta prendere prima di tutto un treno per Praga dalla durata di due ore, per poi spostarsi nei vari centri con tanto di bagaglio pesante.”

“L’ambasciata italiana ci ha assistito parecchio  organizzando dei voli ad hoc per noi Erasmus, tuttavia l’ultimo volo per l’Italia partirà dopo domani da Praga e salirà a bordo solo chi ha esigenze particolari da comprovare, tutti gli altri studenti restano qui, come me”- dice Joseph con un velo di tristezza.

“Il secondo motivo per cui ho scelto di restare è per la mia famiglia: potrei essere asintomatico e contagiarli, non voglio rischiare, mi sentirei malissimo se gli dovesse accedere qualcosa”- afferma lo studente- “Per quanto riguarda invece lo studio, non mi cambia nulla: posso studiare sia qui che a casa. Seguo le lezioni regolarmente e posso sostenere gli esami, a che pro dovrei rientrare? Al momento mi sembra opportuno aspettare che la tempesta passi, dopo magari mi organizzerò.”

“Qui la quarantena in parte è sottovalutata, in parte no: alcuni ti guardano male se stai in giro, altri corrono o portano a spasso il cane pur di prendere una boccata d’aria” dice Joseph.

“Una volta mi sono permesso di entrare in un supermercato senza mascherina”- racconta Joseph con imbarazzo-  “L’avevo dimenticata e tutti mi hanno fulminato con lo sguardo. Qui in Repubblica Ceca è obbligatoria per legge e sono previste anche forti sanzioni pecuniarie. D’altronde i ciechi sono molto attenti alle regole, ad esempio dei miei amici sono stati multati perché hanno attraversato, a piedi, col rosso.”

Anche i ciechi si dimostrano solidali con chi bisogno di una mano: “So che parecchi ragazzi si sono offerti volontari per portare la spesa e le medicine agli anziani. Anche a me piacerebbe dare una mano, penso che mi unirò a loro.”

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