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Maggio

Elezioni europee: “I Siciliani” non appoggiano nessun candidato

Anche quest’anno, come da tradizione, “I Siciliani” non appoggiano alcun candidato o lista elettorale, limitandosi a raccomandare di non votare candidati collusi coi poteri mafiosi, a qualunque livello e sotto qualsiasi forma.

Riteniamo tuttavia necessario sottolineare l’impossibilità morale, per i siciliani, di votare e di intrattenere rapporti di qualsiasi genere con coloro che, nati in Sicilia o di famiglia siciliana, siano agli ordini del partito cosiddetto “leghista”, nemico – a mio avviso – non solo di molti valori nostri umani e nazionali ma anche ed esplicitamente del popolo siciliano. Fra i nostri molti difetti non c’è la dimenticanza delle ingiurie, e costoro ne hanno riversato abbastanza. Non per idee politiche – ognuno si tenga le sue – ma per un senso elementare di dignità e di onore nessuno di noi può mettersi a patto con costoro.

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Il voto, fra cittadini maturi, non va tanto a delle persone quanto a delle idee. Esse, nella loro varietà, consentono a ciascuno di noi di spingere il bene comune nella direzione che ritiene più opportuna. Il programma politico, il “partito” ed anzi addirittura “l’ideologia” non sono un residuo astratto ma uno strumento concreto per il potere individuale e collettivo, non delegato a duci e dittatori, di noi che tutti insieme siamo l’Italia.

Quali siano queste idee, naturalmente, ciascuno di noi deve deciderlo da solo, con serena coscienza e fuori da ogni odio o paura. Abbiamo tuttavia una guida, una scrittura, che ci è stata lasciata dai nostri antichi a prezzo di grandi sacrifici e di infiniti dolori. Si chiama Costituzione della Repubblica italiana e ciascuno di noi può rileggerla prima di esercitare il proprio (donato, non conquistato) meraviglioso diritto di cittadino.

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La Città

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”

La nostra è una Città in cui si lavora:
a comandare, è il popolo e la Legge.
Ciascuno di noi tutti ha dei diritti,
quand’è insieme con altri, e quando è solo;
ciascuno di noi tutti ha dei doveri.

Nella Città non c’è uomo nè donna,
miscredente o fedele, bianco o nero.
I cittadini sono uguali. Tutti
vivano nella loro dignità,
né miseri, né troppo ricchi: a ognuno
fraterna dia il suo aiuto la Città.

Chi pensa, chi produce, chi lavora,
ognuno dia una mano alla Città:
lei vuole che nessun rimanga fuori
per la pigrizia o per la povertà.

È una la Città, ma il cittadino
è diverso un dall’altro, al suo paese,
nel suo nord, nel suo sud, nel suo dialetto:
la Città non ci vuole fatti a schiera.

Legge di dei non è legge civile:
qui, ciascuno rispetti il dio d’altrui.
I boschi, l’aria libera, i poeti,
i maestri che insegnano, il sapere
sono il nostro tesoro: la Città
per tutti loro è vita e libertà.

Non barbari, ma uomini civili
noi rispettiamo ogni altra città.
Ma chi fugge dai barbari, qui trovi
casa fraterna, asilo e carità:
guai a chi lo scaccia! Offende tutti noi.

Non sia guerra fra umani, uomini!, mai.
Ragionate piuttosto: noi vogliamo
essere i primi a ragionare, e andiamo
nel mondo in amicizia e libertà.

Nei giorni duri, abbiamo una bandiera
che ci ricorda: siamo una Città.

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