venerdì, Aprile 26, 2024
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Lotta dietro le quinte alle mafie in Europa

Network delle forze di polizia dei 28 paesi UE, Europol fornisce a tutte supporto strategi­co e operativo, assi­stenza e valutazioni

Sono ben 3600 le organizzazioni cri­minali che oggi in Europa, con le loro attività illecite, minano alla prosperità delle istituzioni e della società.

La criminalità organizzata è un fenome­no complesso che per essere contrastato efficacemente necessita – diceva Falcone – di una lotta in cui ab­biano un ruolo tutti gli attori della comunità internazionale.

La cooperazione di polizia è quindi un ele­mento essenziale, in quanto (come s’è visto fin dagli anni Settanta col terrorismo politico e più tardi col­ traffico di stupefa­centi, con la tratta di esseri umani e a altre attività illecite) non si ha a che fare con sfide fronteggia­bili entro i confini nazio­nali ma con or­ganizzazioni dinamiche, fles­sibili, a com­posizione internazionale e in grado di sfruttare gli elementi della mo­dernità, tra cui gli avanzati sistemi finan­ziari e la rete, per inserirsi, tra l’altro, sempre più nell’economia legale.

Europol, l’agenzia dell’Unione Europea per il coordinamento delle forze di poli­zia, in virtù del suo mandato che prevede il contrasto alla criminalità organizzata, è chiamata a essere protagonista nell’allar­mante scenario criminale europeo. È per questo, che, sulla base della sua natura istituzionale, ha posto in essere numerose strategie volte all’attività di contrasto all’impunità, all’espansività, e anche all’invisibilità della criminalità organizza­ta, individuando proprio le abilità che le organizzazioni hanno saputo sviluppare nel tempo.

Gli obiettivi comuni 

Per raggiungere obiettivi criminali co­muni la criminalità organizzata può conta­re sulla cooperazione e sulla mobilità che i membri delle organizzazioni sanno ado­perare. Allo stesso modo però, Europol sfrutta tali elementi per la sua attività di contrasto: l’agenzia è infatti promotrice di una forte collaborazione tra forze di poli­zia ed esperti, dispone di una c.d. rete de­gli ufficiali di collegamento tra i vari Pae­si membri dell’Unione Europea e di enor­mi database con informazioni utili alle forze dell’ordine e consultabili per ogni emergenza, e può mobilitarsi anche in senso ‘fisico’ grazie alle sue attività di supporto in loco e all’invio di esperti.

La criminalità organizzata è sempre più internazionale anche per la nazionalità de­gli affiliati, tenendo conto del fatto che, sulla base degli studi condotti da Europol, il 70% delle organizzazioni attive in Euro­pa sono a nazionalità eterogenea.

Tutta­via, anche Europol ha tra i suoi ca­ratteri principali l’internazionalizzazione: non solo coordina le forze di polizia dei 28 Paesi UE ma è in grado di coordinare azioni in cui sono coinvolti Paesi terzi e altre organizzazioni internazionali.

A organizzazioni criminali dotate di enorme flessibilità, Europol risponde col network delle forze di polizia e con la condivisione di strategie comuni ma an­che con supporto strategico, operativo e supporto finanziario, molto importante in tempi di spending review. 

Il ruolo del cybercrime 

Ultimamente, si parla poi molto di cy­bercrime, anzi, secondo Europol, la capa­cità della criminalità organizzata di essere sempre più al passo con gli strumenti of­ferti dalla rete rende la criminalità infor­matica la principale emergenza nell’Euro­pa di oggi. Europol è a sua vol­ta all’avan­guardia nelle competenze infor­matiche e tecnologiche, grazie a sistemi per lo scambio di informazioni protette e sicure, soprattutto, da quando è nato lo European Cybercrime Centre, centro specializzato per lo studio e il contrasto al cybercrime.

La criminalità organizzata sa come eser­citare la propria influenza sulla socie­tà: controllo del territorio, usura, intimida­zione, utilizzo della violenza, induzione alla connivenza, induzione a un atteggia­mento passivo e di rassegnazione da parte dei più deboli.

Almeno indirettamente, an­che in questo caso si ritrova Europol, in quanto il coor­dinamento delle forze di po­lizia ha l’obiet­tivo di difendere i cittadini e le istituzioni e di far capire, sia alla socie­tà in generale che alla stessa criminalità organizzata, che il crimine non è impunito e libero di espandersi senza alcuna oppo­sizione.

Anche se al momento Europol non pare essere così tanto conosciuto del­la società europea, va sottolineato che le sue rela­zioni, i suoi studi e le sue valuta­zioni sulle minacce della criminalità orga­nizzata sono sempre più utilizzate dal mondo ac­cademico, dagli studiosi, dalle istituzioni nazionali e internazionali e dai media (sia di carattere nazionale che inter­nazionale).

Le valutazioni di Europol sul­la crimi­nalità organizzata sono oltretutto strumen­ti per l’influenza della politica, dal mo­mento che l’agenzia fornisce alle istituzio­ni europee tutti i dati e le informazioni ne­cessarie all’inserimento della lotta alla cri­minalità organizzata tra le priorità d’agen­da.

Sono tre, dunque, gli ambiti su cui Eu­ropol agisce nel suo contrasto alla crimi­nalità organizzata: le forze dell’ordine, a cui vengono offerti il coordinamento, lo scambio di informazioni, il supporto stra­tegico, operativo ed economico; la dimen­sione politica, influenzata attraverso le va­lutazioni e le raccomandazioni per attività di contrasto comuni ed efficaci; la dimen­sione sociale, in cui si delegittima la cri­minalità organizzata e si pubblicizzano i successi strategici e operativi.

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