martedì, Aprile 16, 2024
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Le olimpiadi di ogni giorno

Arrivano i Briganti, e non sono soli

Nel numero 25 dei Siciliani, che lo scorso luglio abbiamo distribuito in tutta Italia, c’erano anche loro. I Briganti di Librino. Ci siamo andati un pomeriggio, dopo un acquazzone estivo, e oggi riproponiamo il pezzo.

Cogliamo l’occasione per ricordare che stasera alla Palestra popolare polisportiva etnea, in via Coppola 6, alle ore 18.00 ci sarà la presentazione della squadra San Berillo Calcio Junior, alle 19.00 il dibattito “Avere sogni grandi nei quartieri di Catania”. A seguire cena sociale dove i fondi saranno devoluti ai Briganti di Librino.

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È spuntato un sole pulito, lavato dalla pioggia di qualche ora prima, quando arriviamo al campo San Teodoro di Librino. Abbiamo un appuntamento con i Briganti, la squadra di rugby che dal 2006 spopola nel quartiere. Dalle quattro alle cinque si allenano i più piccoli, nell’ora successiva tocca agli adolescenti e poi agli adulti. Il campo dove dovrebbero allenarsi però si trasforma in un’enorme pozzanghera di fango quando piove, e quindi troviamo i ragazzi in palestra. Un capannone messo su alla meglio, alcuni materassi, i pesi, alcune cyclette un po’ vecchiotte ai lati. E poi un enorme spazio dove i ragazzi si stanno già allenando.
Quando diciamo di essere lì per scrivere di loro, uno chiede “Ma siamo così interessanti?”. “Importanti sì, tantissimo”. Sono fieri e incuriositi, e molto disciplinati nelle righe in cui si dispongono con naturalezza. “In realtà non è proprio sempre così” sorride Angelo Scrofani, l’allenatore che ha studiato ingegneria e ha deciso di tramandare la sua passione per il rugby ai Briganti.
“Io è da quattro anni – fa un ragazzo – che faccio rugby. Prima non mi piaceva, poi ho detto: cosa faccio? Vedevo i miei compagni che si allenavano e quindi me lo sono fatto piacere. Adesso però non riesco più a farne a meno. Mi appassiona la mia squadra, voglio bene ai miei compagni, sono felice quando vinciamo le partite! E continua anche fuori, quando andiamo a farci un panino insieme. I miei genitori sono orgogliosi di quello che faccio perché lo sanno che sono in mani giuste, non in mani di strada”.
Vivono a Librino, al Villaggio Sant’Agata e a San Giorgio. Cosa rappresenta questo posto? “Libertà, lealtà perché il rugby è un gioco di lealtà… e poi non ti so dire niente – invece ha detto tutto – è un gioco in cui ti puoi sfogare, ti senti libero, e poi devi stare concentrato. Se uno fa la meta la fa solo grazie ai compagni: anche questo è bello”. Niccolò da grande vorrebbe fare il tatuatore, Salvo il muratore. E se invece si presentasse l’occasione di giocare a rugby a livelli più alti?  “Se ci alleniamo così penso di sì, poi non lo so, non te lo so dire” fa Niccolò, coi piedi ben piantati a terra.
Uscendo all’aperto c’è Marco “Me la offri una sigaretta?” – ha otto anni – “Non è per me, è per il mio amico”. È attorniato dai suoi amici e insieme si stanno avviando verso il campo di calcetto “Io ho diciotto anni, a me la puoi offrire…” dice Luca, il biondino con gli occhi pieni di azzurro. Alex è il più alto e sembra il più grande, in realtà ha tredici anni. “I ragazzi volevano recintarlo il campetto di calcio, ma i soldi non sono bastati… già rifare il campo è costato. Certo, così può entrare chiunque, anche noi infatti a volte scendiamo da lì – e ci indica un dirupo –  noi siamo campagnoli, tra l’erba, le pietre, la terra… A me piace fotografare, mi piace fotografare il mare, i paesaggi, la città.” Qui la città sembra scomparire, ma negli occhi dei Briganti i palazzoni di cemento sembrano solo uno sfondo.

Chi vuol contribuire a ricostruire la Club House dei Briganti può inviare un contributo alle seguenti coordinate C/C intestato a: A.S.D. I Briganti || Iban: IT 03T 0312726201 000000190243 – BIC: BAECIT21263 – Unipol Banca

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