venerdì, Aprile 26, 2024
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Il miracolo di Santa Munnizza

La moltiplicazione della spazzatura (e dei costi di raccolta)

A Falcone, piccolo comune della pro­vincia di Messina, in meno di quattro anni i rifiuti prodotti sono più che rad­doppiati nonostante il numero dei citta­dini residenti non sia variato.

Se ne sono accorti i consiglieri comunali di opposizione Franco Paratore, Santo Mancuso, Carmelo Paratore e Monica Barbara La Macchia che in un’interpellan­za al sindaco denunciano che secondo i dati pubblicati nei relativi piani finanziari, la quantità totale di rifiuti generata a Fal­cone è passata da 832.400 Kg (anno 2010) a 2.061.000 kg (2013), con un costo totale a carico dei cittadini che dai 206.186 euro è volato a 387.491 euro.

“In questi anni la popolazione residente non è aumentata e nulla di nuovo è succes­so che possa dimostrare un aumento così importante di produzione di rifiuti solidi urbani di oltre il 100%, causando conse­guentemente un aumento terrificante dei costi di quasi 180.000 euro, con ovvie ri­percussioni sulle bollette de cittadini con­tribuenti”, scrivono i consiglieri. “Ci chie­diamo se da parte dell’Amministrazione Comunale è stata mai intrapresa un’azione di verifica e controllo per così eclatanti au­menti dei rifiuti solidi urba­ni e se è nelle sue intenzioni intraprendere ogni iniziativa utile allo scopo di correg­gere eventuali errori, con conseguente di­minuzione dei costi a carico dei contri­buenti”.

Nel 2010, l’ingegnere Salvatore Re, per conto dell’ATO (Ambito Territoriale Otti­male) ME2 fece pervenire al Comune di Falcone il piano finanziario riguardante i rifiuti solidi urbani, quantificando in 171.637 euro i costi per il servizio di rac­colta e in 36.549 euro per il loro smalti­mento. L’importo totale (208.186 euro), diviso per i 3.000 abitanti di Falcone dava una spesa pro-capite di 94,15 eu­ro.

100mila euro di costi non quantificati

In vista della determinazione della tarif­fa RSU Antonio Fugazzotto, responsabile dell’area tecnica manuten­tiva e protezione civile del Comu­ne, segna­lava al con­siglio comunale che andava prevista altresì la spesa dei servizi di spazzamento, ma­nuale e mecca­nico, i cui costi ammontava­no, secondo l’ATO, a 107.420 euro con un’ ulteriore incidenza di 35,11 euro a testa.

“Alla luce di quanto è emerso dall’anali­si espun­to alla nota ATO ME2 – rileva il funzionario – l’incidenza della voce spazzamento strade e comple­mentari, ec­cettuata la puli­zia del mercato dome­nicale (8.683 euro) non tro­va riscontro nell’effet­tiva esecuzio­ne dei servizi enu­cleati”.

Quasi centomila euro di costi non giusti­ficati. Inoltre, la ricchezza genera­ta dalla rac­colta differenziata di ri­fiuti or­ganici, carta, plastica, lattine e vetro si tra­muta in una spesa di 48.000 euro circa (nella nota di bilancio 2010, l’ATO ME2 quanti­ficava un costo per Fal­cone di 24.109 euro per l’organico; 7.186 per la carta; 7.585 per plastica e lat­tine; 8.900 per il vetro).

La tabella delle spese co­munali per la gestio­ne del busi­ness rifiuti nel 2013 eleva la voce “costi vari” a 342.491 euro, altri 45.000per le “agevo­lazioni previste dal regolamento”. In tutto 387.491 euro, di cui l’89,4% a carico delle utenze domesti­che (346.274 euro per 1.842.094 Kg di ri­fiuti solidi ur­bani) e il restante 10,6% per le utenze non domesti­che (41.216 euro per 218.906 kg di rifiuti). Per la raccolta e lo smaltimento dei 2.061.000 kg (presumibil­mente) pro­dotti, ogni cittadino falcone­se dovrà versa­re un obolo di quasi 130 euro.

Il sindaco Santi Cirella ha fatto sapere di aver “girato” l’interpellanza agli uffici preposti. Con ordi­nanza, ha intanto dispo­sto la pro­roga del servizio di raccolta rifiu­ti fino al 15 genna­io 2015 alla “Ca­ruter” di Brolo, “con una riduzione del 10% per un prezzo unitario di 540 euro al giorno”.

“I rifiuti vengono pesati solo alla disca­rica”, spiega Cirella. “Secondo i dati in mio possesso, con l’ATO, nel 2012 si pa­gava 565.887 euro, oggi con la Tari del 2014, si paga circa 340.000 euro”: quasi 48.000 euro in meno di quanto ripor­tato nel bilancio di previsione.

“L’indifferenza con cui è stata ac­colta l’interpellanza da parte del primo cit­tadino è molto grave”, commenta il consigliere Franco Paratore. “Mi sarei aspettato un in­tervento tranquillizzante, col quale il sin­daco Cirella si sarebbe impegnato a far luce sull’argomento. Inve­ce, con una bre­vissima dichiarazione ai giornali, si giusti­ficano solo dei costi attraverso cifre sco­nosciute ai consiglieri comunali, che pro­babilmente includono altri servizi accesso­ri alla raccolta e allo smalti­mento e che comun­que non sono certifica­ti da al­cun docu­mento. A Falcone si conti­nua a racco­gliere e smaltire i rifiuti a colpi di ordinan­ze in­dirizzate sempre alla stessa dit­ta, sen­za che ad alcuno nasca almeno il so­spetto di probabili errori che intanto coste­ranno centinaia di migliaia di euro ai cittadini”.

“Si affida sempre alla stessa ditta”

Su Falcone pesano pure due contenziosi avviati dalle aziende a cui erano affidati sino a qualche mese fa la raccolta, il tra­sporto e lo smaltimento dei rifiuti. Il primo giudizio innanzi al Tribunale di Perugia è stato promosso il 12 settembre 2013 dalla Gesenu Spa che è contestualmente titolare del 10% di Tirreno Ambiente, la società a capitale misto e Cda dimissionario che ge­stisce la megadiscarica di Mazzarrà Sant’Andrea, a pochi chilometri di distan­za da Falcone. La discarica è una vera e propria bomba ecologica ed è al centro di numerose inchieste giudiziarie anche per accertare possibili infiltrazioni criminali e mafiose nei lavori di realizzazione.

Un se­condo contenzioso è stato avviato il 25 ot­tobre 2013 innanzi al Tribunale di Barcel­lona Pozzo di Gotto dalla Dusty Spa di Catania, società a cui nell’ottobre 2011 l’ATO ME2 ha affidato il servizio di rac­colta dei rifiuti in 38 comuni della provin­cia di Messina.

Per resistere in giudizio, con due diverse determinazioni a firma del responsabile area amministrativa e socio­culturale An­drea Catalfamo, il Comune ha impegnato la somma complessiva di 12.562 euro a fa­vore dell’avvocato Mario Foti, studio pro­fessionale a Terme Viglia­tore, odierno sin­daco di Furnari, comune limitrofo a Falco­ne e alla megadiscarica di Mazzarrà Sant’Andrea.

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