lunedì, Aprile 29, 2024
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Riela e i politici (lombardiani)

Un cittadino indignato, di cui conosco nome e cognome ma al quale sono legato da vincolo di riservatezza, mi invia le foto del convegno inaugurale della mostra del carretto, svoltosi ad aprile presso lo “Stabilimento Monaco”, l’area-convegni del comune di Misterbianco (Catania).

Sul palco a sinistra l’allora vicesindaco Franco Galasso, al centro, il sindaco Ninella Caruso ( in carica sino a maggio). Schierate tra il pubblico tre generazioni di Riela. In basso a destra, nella foto che pubblico sul mio blog si riconosce Rosario Riela mentre parlotta col fratello Filippo che si mostra di spalle.

Le didascalie illustrative apposte su ogni carretto esposto portano il logo del comune di Misterbianco . Campeggia, in bella mostra, il carretto originario del “capofamiglia” Lorenzo deceduto qualche anno fa. Emblematico il nome del carretto “l’Onore della Sicilia”. Emblematica la proprietà dei carri esposti: diciotto in tutto, ben sedici della famiglia Riela. Solo due del museo di Terrasini.

L’ex vicesindaco Franco Galasso è citato nelle carte dell’operazione Apatate. E’ fratello dell’avv. Giovanni Galasso che appare in intercettazioni dei Carabinieri del ROS nell’operazione Iblis. Giovanni Galasso avrebbe mediato tra sindaco, vicesindaco e il boss Francesco Marsiglione (detenuto) per la vicenda dei terreni della Tenutella dove è stato realizzato il parco commerciale Centro Sicilia.

“In paese – precisa la fonte sotto vincolo di riservatezza – è noto che l’ex vicensindaco, oggi consigliere comunale Franco Galasso, abbia rapporti di frequentazione con alcuni componenti della famiglia Riela con cui è stato visto a passeggio o a cena”.

D’altra parte, agli atti della procura diretta da Gianni Salvi il nome di Franco Galasso appare chiaramente perché il 12 ottobre del 2007 accompagnò Rosario Riela nella sede di Italia lavoro, società che gestisce le assunzioni nelle imprese confiscate. Ed è lì che Rosario Riela dice chiaro a politici e rappresentanti delle istituzioni: “Il gruppo Riela senza di me è una scatola vuota”.

Francesco Riela è all’ergastolo da tempo per omicidio e associazione mafiosa. Eppure continua a dirigire gli interessi della famiglia del gruppo imprenditoriale tra Misterbianco e Belpasso con i pizzini inviati ai fratelli. Rosario e Filippo sino all’arresto intrattengono rapporti cordiali con politica e pubbliche istituzioni.

Nell’operazione “Apate” della Direzione distrettuale antimafia di Catania, guidata dal procuratore Gianni Salvi, I fratelli Riela sono accusati di essersi riappropriati, mediante il ricorso a dei prestanome, della loro azienda di trasporto merci confiscata per mafia.

Le foto che pubblichiamo testimoniano i buoni rapporti della famiglia Riela con l’ex amministrazione comunale di Misterbianco, cittadina alle porte di Catania, dove nasce la famiglia di carrettieri Riela poi re degli autotrasporti con la copertura del clan del “Malpassoto”. Il tutto, grazie ai buoni rapporti di Francesco Riela con il genero dell’ormai defunto Giuseppe Pulvirenti.

I buoni rapporti con la politica, Rosario Riela, invece li intrattiene in particolare con esponenti dell’Mpa di Raffaele Lombardo. Emergono chiaramente nelle dettagliate indagini della guardia di Finanza che hanno portato all’arresto dei Riela e dei loro complici.

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