A Messina una nuova zinco-baraccopoli

Dopo un lungo e tormentato iter della gara d’appalto, salvo imprevisti dell’ultima ora, sarà l’azienda Tomasino Metalzinco Srl di Cammarata (Agrigento) a eseguire a breve i lavori del nuovo Centro-hub (e/o hotspot) di Bisconte. Da quanto si evince dalla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 6 febbraio 2017, alla fine sembra aver prevalso la logica del risparmio a tutti i costi, ovviamente sulla pelle dei futuri “ospiti” stranieri: l’azienda siciliana infatti ha ottenuto l’affidamento dei lavori con un’offerta per 1.249.550 euro più IVA, con con un ribasso di circa il 35,3% rispetto al valore complessivo a base d’asta di 1.932.000 euro.

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Messina, spada di Damocle sul Centro Polifunzionale per migranti

“Nello specifico il Centro Polifunzionale per immigrati dovrà prevedere al suo interno l’offerta dei seguenti servizi e lo svolgimento delle seguenti attività amministrative: Prefettura; Questura – Uff. immigrazione; Circoscrizione – Anagrafica”. Per ovvie ragioni, ONG e associazioni antirazziste si sono opposte da sempre a condividere spazi e attività di ascolto, formazione, supporto, assistenza migranti con quelli destinati alle procedure di identificazione, schedatura e “regolarizzazione” in mano alle forze dell’ordine e agli apparati sicuritari. A Messina, invece, si andrà in direzione opposta e contraria.

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Per sopravvivere Ridge deve inventarsi qualcosa

Ai richiedenti asilo non è concesso di lavorare fino all’ottenimento del soggiorno. Il decreto Minniti, approvato pochi mesi fa, introduce – tra la presentazione della domanda e l’ottenimento del permesso – il rilascio di un documento che permette ai migranti di essere impiegati in lavori socialmente utili, ovvero senza ricevere alcun compenso.

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