mercoledì, Novembre 13, 2024

Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alle mafie

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Lido dei Ciclopi. Precariato in un’azienda confiscata alla mafia

Noi dei Siciliani siamo a fianco di Orazio Vasta e di tutti coloro che credono che le aziende dei mafiosi debbono creare lavoro anziché toglierlo. Debbono tornare al territorio, alla gente cui sono state sottratte con la forza e la violenza. Non debbono essere “affare privato”. Le aziende confiscate devono far rifiorire un’economia che è stata stuprata per anni da cosche e connivenze delle istituzioni con i poteri mafiosi. Non la mafia, ma lo Stato deve dare lavoro. E per farlo deve innescare processi di trasparenza amministrativa da cui nessuno deve potersi sottrarre.

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Basilicata. Il primo lido confiscato ai mafiosi

“L’impatto è stato forte perciò c’è voluto del tempo per metabolizzarlo. Ma alla fine il nostro messaggio ha  toccato anche le loro vite e abitudini; è divenuto comune, sostenuto spontaneamente da sempre più persone del posto, e non più esclusivamente dai ragazzi e volontari di Libera”. Dove una volta c’era lo stabilimento Squalo beach, a Scanzano Ionico in provincia di Matera, ora sorge il lido Onda Libera, diventando nel settembre 2011 un “lido per la formazione della legalità democratica e della corresponsabilità”.

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Riforma del Codice Antimafia

“L’Agenzia nazionale dei beni confiscati funziona poco e male, pertanto i risultati sono stati al di sotto delle aspettative. Quest’ente ha le gambe troppo sottili, è troppo debole e poco organizzato, dotato di poco personale. Ed è questo uno dei punti principali della riforma del Codice Antimafia: una ridefinizione e un potenziamento del ruolo dell’Agenzia e del suo funzionamento.” 

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