Baby gang, il silenzio degli educatori e dei ragazzi di strada
Politici e intellettuali, preti e giornalisti, insegnanti e imprenditori continuano a interrogarsi. Hanno davanti agli occhi questa spia che continua a lampeggiare, a segnalare una falla nel sistema a cui tutti sembrano così affezionati. Ma la falla, nessuno di loro può ignorarlo, è l’inevitabile eredità di una metropoli cresciuta sull’esclusione e la disuguaglianza, sull’abbandono declinato in tutte le sue forme, urbanistiche, sociali, politiche, culturali. Tutto questo agitarsi non indica forse in costoro un disagio interiore, una coscienza non proprio immacolata?
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