sabato, Aprile 20, 2024

senza casa

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Ti crolla la casa? Fatti tuoi!

“Nessuna proroga, non vogliono sentire ragioni. Anzi la Campione è stata aggressiva. Dovevamo darvi solo un ricovero per quindici giorni, anzi vi abbiamo dato assai ci ha detto. Non interessa niente a nessuno, come se a noi facesse piacere avere la casa crollata. Per la casa in via Crispi, il magistrato non dà la relazione che ha fatto l’ingegnere strutturista. L’avvocato ha chiamato e dice che gliela daranno la prossima settimana, non sappiamo niente, non sappiamo di quale morte morire”.

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Case per la Camorra, non per la gente

Un giorno, per caso, passai per il Rione Traiano. Vidi questo palazzo, fuori tutto costruito, dentro completamente vuoto. Ci guardammo in faccia, eravamo in tre: ok, entriamo. Ed entrammo. Non c’era niente: né le ringhiere, né i pavimenti, niente, era stato gettato solo il cemento. Così cominciammo a costruire, trovammo nelle cantine le finestre e le montammo. Una volta dentro, la voce si sparse e cominciò a venire gente che voleva la casa da noi. Così mettemmo delle regole, cominciammo a controllare i certificati di inagibilità, dovevano entrare solo quelli che avevano perso le case col terremoto.

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Catania – Uniti per la casa

Il palazzo di Via Calatabiano a Catania da due anni è occupato da famiglie come quella di Mauro, che lottano per avere una casa. Un signore di mezza età e un ragazzo colorano di verde il portone di ingresso del palazzo scherzando con i pennelli in mano. Si cerca di abbellire l’edificio, e di tenere pulito il quartiere e il parco dove giocano i bambini. Antonella, sua sorella e la loro amica Debora, puliscono le panchine del parco e poi le pitturano, con l’aiuto di altri volontari. Un segno di gratitudine verso un quartiere che li ha accolti. 

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-rete-InchiesteSocietàStorie

Fuori di casa

“È na picciridduzza di sei misi cchi si cucca fora, ‘nterra o Garibaldi, lei u sapi chi vol diri? Abbiamo bisogno di una casa, basta chiacchiere! Finemula!” dice uno dei padri di famiglia presenti. Stamattina, prima davanti al Palazzo degli Elefanti e dopo all’Assessorato ai servizi sociali, erano tante le famiglie e le persone esasperate nel non avere una casa. Tante mamme e papà con al seguito i loro piccoli, hanno avuto un colloquio prima con l’avvocato Spampinato, subito dopo con la dottoressa Campione, responsabile ai servizi sociali.

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