sabato, Settembre 30, 2023

manifestazione Catania

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Gli ingovernabili di una città anonima

Gli studenti delle università e dei licei – che si definiscono “la generazione ingovernabile” – hanno sfilato in corteo in una strada che poteva essere la via Etnea, in quella che poteva essere la città di Catania, si sono “sgolati” nel recitare gli slogan contro il governo nazionale.

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Tre giorni di dignità

VENITE IN PIAZZA CON NOI, il 28, 29 e 30, alle sei della sera a piazza Duomo.
Associazioni, studenti, lavoratori, disoccupati, precari, padri e madri di famiglia, cittadini.
Insieme potremo salvarci, se non avremo paura. Insieme coi “Siciliani”, una volta ancora, per denunciare i potenti, per dare orgoglio alla città.

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AperturaEditoriali

Di nuovo in piazza con i “Siciliani”

Per dignità di Catania, per liberare la città

VENITE IN PIAZZA CON NOI alla fine di questo mese. Associazioni, studenti, lavoratori, disoccupati, precari, padri e madri di famiglia, cittadini onesti di tutti i quartieri nostri e tutte le idee. Non perdete altro tempo, perché la barca affonda.

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Bianco e Renzi, Catania non vi vuole!

È dal 28 agosto che Catania è ancora più invivibile: non si può circolare liberamente, non si può posteggiare sotto casa, non si può entrare alla villa comunale senza essere perquisiti dalle forze dell’ordine, e perfino non si può giocare una partita di campionato. Tutto questo in una città dove il disagio regna sovrano.

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Catania commemora (e dimentica) Falcone

Nessuno può combattere la mafia col silenzio. Se Falcone fosse stato tiepido o reticente forse sarebbe stato ancora vivo, e forse non avremmo avuto nessuno da commemorare. Rinnoveremo sino allo sfinimento il nostro invito ai movimenti sociali ad alzare la testa e la voce di fronte a questi episodi, in un unico coro che possa restituirci la dignità. Noi de I Siciliani siamo stati segnalati alla Digos perché non ci siamo trattenuti tra i ragazzi con le canzoncine e i palloncini ma abbiamo preferito parlargli di ciò che sta accadendo in città. Non abbiamo commemorato in allegria perché l’ipocrisia ci intristisce.

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