venerdì, Aprile 19, 2024
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Tute blu per chi non annega nel Mediterraneo

Migranti al porto di Catania

“È approdata al porto di Catania la nave militare tedesca Frankfurt che ha compiuto delle regolari operazioni di soccorso nel canale di Sicilia.”

 

Inizia così la dichiarazione dell’ammiraglio Nunzio Martello, nuovo commissario dell’autorità portuale di Catania. “Non vi sono particolari criticità tra i sopravvissuti – continua l’ammiraglio – e i controlli medici sono stati portati a termine con regolarità da tutte le autorità sanitarie presenti.

Anche questa volta il sistema Italia ha funzionato perfettamente per accogliere questa gente che scappa dalle guerre e dalle grosse difficoltà che trova nei paesi d’origine”. È pur sempre paradossale ascoltare dichiarazioni trionfalistiche e pacifiste, da un uomo in alta uniforme.

La nave ha tratto in salvo oltre trecentocinquanta naufraghi africani. Oltre le transenne pochi giornalisti e cameraman restano in attesa che qualche rappresentante dell’amministrazione locale, probabilmente troppo impegnato a prepararsi ad accogliere a braccia aperte il presidente del consiglio Matteo Renzi, si faccia vivo per rilasciare una dichiarazione, ma nulla di fatto. Certo, pur sempre di accoglienza stiamo parlando.

Molto più in là gli operatori della CRI, della Protezione Civile, di Save The Children e delle forze dell’ordine si preparano ad accogliere e schedare i sopravvissuti. I volti stanchi, alcuni sorridenti, altri dubbiosi, raccontano l’ennesimo viaggio della speranza. Uomini, donne e ragazzi, tutti uguali nelle loro tute blu, scendono dalla nave con la speranza di esser portati in luoghi accoglienti e dignitosi.

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