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Senza Falcone

21 marzo 2016

A Catania, il 21 marzo viene festeggiato con un bel record: la prima città d’Italia a scacciare Falcone

Una recente sentenza del locale Tribunale ha infatti deciso che il reato di “concorso esterno in associazione mafiosa” (uno dei pilastri della giurisprudenza falconiana) in realtà non esiste. E di conseguenza ha assolto… il famoso imprenditore-editore Mario Ciancio, di cui il procuratore Giovanni Salvi aveva elencato una serie impressionante di contatti con grandi e piccoli mafiosi, durante un arco di tempo di quasi quarant’anni.

Le difese di Ciancio sono state prese, fra gli altri, dal locale sindaco, il quale in Commissione Antimafia ha dichiarato di non sapere che fosse indagato (poco prima aveva dichiarato di ignorare i precedenti di un boss di cui aveva appena inaugurato il locale). Il vostro umile cronista, che si era permesso di protestare, è stato accusato dagli amici del sindaco… di essere manovrato da mafiosi nemici del “sindaco antimafia”.

Esclusi i “Siciliani” e pochi altri gruppi, l’omertà sull’eliminazione di Falcone a Catania è quasi totale, e comprende centrodestra, centrosinistra, destra-sinistra, associazioni in attesa di contributo, qualche centro sociale, e persino esponenti locali di Addiopizzo e Libera. Un dirigente di quest’ultima è stato appena scelto come responsabile del Comune per il “decoro urbano”.

 

 

2 pensieri riguardo “Senza Falcone

  • Non è una favola la mafia dell’antimafia!
    In questo Paese, la mentalità diffusa è talmente permeata da logiche di tipo mafioso che, molto difficilmente, potrà radicarsi una coscienza ‘ostinata e contraria”. Sono troppo pochi quelli che si dichiarano contro e si mostrano capaci di agire coerentemente. Del resto, Falcone aveva provato a scardinare l’ apparato già molti anni fa e nessun altro, dopo di lui, ha minimamente provato a seguire le sue orme.

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  • Si possono chiedere chiarimenti al Comune di Catania in ordine alla legittimità dell’appalto di piazza europa (e dell’opera) , sotto il profilo esclusivamente amminsitrativo, a prescindere dalla assoluzione che non contesto?
    Il Comune di Catania, ma anche il demanio (vedi il caso della sede di via orlando) non hanno l’onere di prevedere un piano per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico?
    Ma soprattutto, come si fa a stipulare simili contratti di locazione passive? secondo quale principio?
    a chi giova? agli enti pubblici utilizzatori?
    Era davvero ‘ impossibile utilizzare il patrimonio pubblico e i contratti sono economicamente davvero vantaggiosi per gli enti locali? Non mi pare che ricorra alcuna delle due ipotesi.
    Singolare pure la vicenda del polo virlinzi e dell’affitto della segreteria dell’università di catania.
    Eppure basterebbe ascoltare i primi 15-20 minuti della registrazione del processo dei parcheggi per capire che permangono dei vizi amministrativi che rendono senz’altro nulla tutta l’operazione.
    Questa la registrazione del processo nella parte in cui vinee ascoltato il perito:
    http://www.radioradicale.it/scheda/303715/processo-ad-arena-mario-gioacchino-ed-altri-per-le-concessioni-dappalto-del-comune-di

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