mercoledì, Aprile 24, 2024

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Beni confiscati. Fava: “associazioni uniche istituzioni a vigiliare e denunciare”

Se si continua a parlare di centinaia di beni immobili confiscati in Sicilia e ormai ridotti a una collezione di macerie, se si conoscono i parenti dei mafiosi che continuano ad abitare nelle ville sequestrate e a coltivare i terreni confiscati, se c’è attenzione verso i comuni che faticano ad avviare progetti di recupero e riutilizzo sociale di quei beni, il merito va riconosciuto solo a queste associazioni, al prezioso lavoro di supplenza istituzionale che hanno svolto: l’ultimo episodio, pochi giorni fa, il loro tour tra Randazzo, San Gregorio e Palagonia.

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