martedì, Aprile 23, 2024
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Le parole e i fatti

L’antimafia a Catania

Dietro il primo striscione c’erano i liceali dello Spedalieri. Io non ne conosco nessuno ma in realtà rivedevo Gianfranco, Antonella, Massimo, Francesco, Sabina – i nostri ragazzi di tanti anni fa, quando lo Spedalieri era una roccaforte dei Siciliani giovani.

Il corteo in via etnea

Chi è diventato ingegnere, chi dottoressa, chi professore, chi giornalista: a Roma, a Milano, a Torino, una persino a Città del Messico – ma nessuno a Catania. A Catania: “Hai imparato abbastanza? Sei un buon professionista? Eccoti un bel calcio nel sedere e va’ da qualche altra parte”. E questi erano i più fortunati. Poi c’erano quelli divorati – ad Antico Corso, a San Cristoforo, a Librino, al Pigno – dai denti della città matrigna e risputati via nelle galere e gli obitori.

Catania ha avuto gran politica, in tutti questi anni. Fascisti, democristiani, democristiani dissidenti, forzitalioti, cuffariani, lombardiani, lombardiani-cuffariani, centrosinistri. Gli ultimi, addirittura, si dichiaravano antimafiosi. Eppure i ragazzi continuavano, e continuano tuttora, ad essere buttati fuori o macinati.

“i ragazzi continuavano, e continuano tuttora”

A Bianco, come sindaco, noi non rimproveriamo molto. È vero: i business con Ciancio, all’insaputa dei cittadini e (secondo loro) dei carabinieri: ma che male c’è? Siamo in Sicilia o in Isvezia? Il consiglio comunale riempito di parenti di mafia: ma via, siamo umani, i parenti so’ pezz’e core!

Purtroppo, oltre questo, Bianco ha anche mentito. Mentito quando ha dichiarato di non sapere che il tizio di cui aveva appena inaugurato la discoteca fosse inquisito. Mentito quando ha dichiarato – addirittura alla commissione antimafia del Parlamento – di non sapere che fosse inquisito il suo Ciancio.

“Via i Ciancio Via i Bianco”

Per una sola menzogna, in America, non un semplice sindaco ma un presidente degli Stati Uniti se n’è dovuto andare. Per una menzogna in pubblico, in Inghilterra, un politico rinuncia alla carriera e non si fa mai più vedere; in Giappone magari fa harakiri – ma noi qua non pretendiamo tanto.

Pretendiamo solo decenza, e magari un minimo di dignità. Invece il nostro Bianco ha mandato i suoi amici, i vari capigruppo consiliari, a proclamare che i veri mafiosi siamo noi che l’accusiamo; siccome l’antimafia di Bianco (di molte e grandi parole, ma mai dei fatti) impauriva la mafia, allora la mafia ha fatto in modo di promuovere una manifestazione contro di lui – quella di cui stiamo scrivendo.

Riccardo Orioles

Io faccio antimafia da trentacinque anni, l’ho fatta con un Mauro Rostagno, con un Peppino Impastato, con un Titta Scidà e con un Pippo Fava. Ed ecco che un Bianco qualunque, amico di gente impresentabile, autore di molti proclami ma, quanto ad antimafia, di nessun fatto, accusa di mafia me, i “Siciliani”, i giovani che ci seguono e chiunque osi dirgli qualcosa.

* * *

Va bene. La manifestazione è stata allegra e civile, un migliaio di catanesi – uomini e donne, giovani e vecchi – ha partecipato con gran passione; c’erano – a parte noi dei Siciliani giovani – quelli di Catania bene comune, di Gammazita, della Palestra Lupo, del Gapa e di diversi altri gruppi e associazioni. Ha aderito Cittàinsieme. Non hanno aderito Libera di Catania e Addiopizzo di Catania (forse convinti, come il sindaco, che chi lo critica è mafioso), che evidentemente non sono la parte più ardita delle rispettive organizzazioni. Chiudiamo con quei visi felici dietro quello striscione, che il vostro cronista confonde con quelli altrettanto felici di trent’anni fa. Sperando che anche questi non vengano maciullati dalla mafia cannibale e dai politici, ipocriti o no, che le tengono bordone.

i liceali in testa al corteo

2 pensieri riguardo “Le parole e i fatti

  • che si manifesti contro la mafia sono d’accordo ma la mafia non la dittatura che è diverso dalle foto ho notato troppi giovincelli e ditemi cosa ne sanno loro della vera Mafia nulla. tutte queste persone che hanno manifestato siete sicuri che non hanno proprio votato Bianco?? io penso che lì vi erano molti di loro se no parliamoci chiaro non sarebbe stato eletto. e’ risaputo delle amicizie di Bianco ma non da ora parliamo della sua prima elezione quindi oggi che significato ha fare ciò. Tutti sappiamo tutti vediamo e non sono d’accordo sul fatto di dire che perchè uno ha il cognome o è parente di un presunto mafioso, anche esso lo è, vorrei proprio vedere se tutti al comune e fuori sono santi impeccabili ma per fortuna ci stà la giustizia che spero per una volta a catania funzioni perchè noto che bianco ciancio virlinzi e chi più ne ha ne metta la passano sempre liscia. La Mafia è quella che ha fatto lavorare tutti i siciliani (patto stato-mafia) la Mafia è quella che ha dei codici ed onore non quella che oggi viviamo dove mamme vengono derubate accompagnando i bimbi a scuola o quando viene scippata un anziana La Mafia vera era ai tempi di Borsellino e Falcone oggi per me si chiama Dittatura. Accordi sotto banco fra i più ricchi mettiamola così perchè non penso che oggi siano rimasti i veri “mafiosi”. hanno fatto fuori i fratelli costanzo, rendo ricordate???queste imprese. Ma invece non si riesce a far fuori altri che dovrebbe essere più semplice. E’ un onore manifestare contro la mafia ma ribadisco per me questa manifestazione non era contro la vera Mafia.

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  • Gentile Signora,
    Pubblichiamo, come vede, il Suo commento. Ma non le domanderò da dove Lei scrive; e se qualcuno me lo chiedesse, risponderò – falsamente – “da Busto Arsizio”, “da Parabiago”, “dall’Alabama”. Non da Catania o dalla Sicilia, perché in tal caso dovremmo, noi siciliani, vergognarci per Lei.
    Dove ha sentito che ma mafia abbia mai avuto un onore? Dei bambini vittime dei clan catanesi ha mai sentito parlare? O del pastorello assassinato a Corleone perché aveva visto degli assassini? O del bambino sciolto nell’acido dal mafioso Brusca per “punirne” il padre?
    La mafia non ha mai avuto onore, la mafia è stata sempre una lunga storia di vigliaccherie, di denaro, di assassini alle spalle, di gente sempre pronta a tradirsi a vicenda, e a “pentirsi” ogni volta che venivano presi.
    La mafia non ha mai “fatto lavorare”: le regioni più povere sono esattamente quelle – Sicilia, Campania e Calabria – in cui la mafia ha comandato; quelle senza mafia (il povero Abruzzo, ad esempio; o la poverissima Basilicata) al contrario sono cresciute, hanno lavorato, hanno raggunto un minimo di benessere che noi abbiamo sempre visto da lontano.
    S’informi prima di parlare, un’altra volta. Non tradisca mai più la nostra bella Sicilia, per cui hanno lottato e sono morti tanti uomini valorosi che, a differenza di Lei, amavano la loro terra e non avevano paura.
    Distinti ossequi. Suo
    Riccardo Orioles, siciliano

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