martedì, Aprile 16, 2024
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La falsa antimafia

Arrestato Corrado Labisi, gran maestro di loggia massonica e promotore del premio antimafia “Livatino-Saetta-Costa”, intitolato ai magistrati uccisi da cosa nostra.

La direzione investigativa antimafia della Procura di Catania ha arrestato questa mattina il noto massone Corrado Labisi, titolare dell’istituto Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati che svolge attività di riabilitazione e integrazione di soggetti disabili. Nel premio di sua invenzione, intitolato ai magistrati uccisi dalla mafia, ogni anno premiati giudici, esponenti delle forze dell’ordine e delle istituzioni.

Corrado Labisi
Corrado Labisi

Labisi, in passato “sovrano, gran commendatore e gran maestro” della Serenissima gran loggia del Sud, avrebbe distratto fondi regionali per una somma pari a circa dieci milioni di euro nella gestione della casa di cura.

Nell’operazione “Fiori Bianchi” era già emerso dalle indagini della procura il rapporto privilegiato di Corrado Labisi con Giorgio Cannizzaro, uno dei colletti bianchi del clan Santapaola. Secondo quanto raccolto dalle cimici della Procura di Catania, Labisi lo chiamava “mio fratellone”.

Nel 2017, lo stesso personaggio fondò il movimento della coscienza popolare siciliana, organizzando un incontro con alcuni candidati alla presidenza della Regione Sicilia nell’aprile dello scorso anno.

Un pensiero su “La falsa antimafia

  • questioni importanti sono quella di piazza europa, quella degli affitti e del servizio idrico integrato:
    Il dott. Tinebra , in appello, come è nei poteri del PG, incaricò altro sostituto procuratore generale di sostenere l’accusa nel processo per la costruzione dei parcheggi, nonostante il dott. Gennaro chiese di essere applicato al giudizio d’appello, con funzione di sostituto procuratore generale e la procura chiese e ottenne assoluzione.

    Quello che è doveroso rimetere in discussione è questo: se i criteri, peraltro variati anche per la parte inderogabile, erano relativi alla costruzione di un parcheggio (tra i criteri c.d. quantitativi c’era la tariffa oraria) come è possibile che il vincitore, dopo la variante, coincida con quello individuato prima della variante, se i criteri e quindi i punteggi erano relativi ad un parcheggio?
    Non condivido neppure la sentenza del tar catania (recentemente ha preso sede in affitto per 420 mila euro da una società il cui amministratore sembrerebbe lo stesso imprenditore assolto nel processo per la costruzione dei parcheggi ), peraltro già riformata in appello, che aveva riconosciuto somme alla ditta “parcheggio europa”, perchè questo presuppone che la ditta sia concessionaria e abbia diritto di realizzare e gestire l’opera.
    Si legge, inoltre, sui giornali “nessuna sopraelevazione” in piazza europa: verificate le foto anteriori alla realizzazione dell’opera, la piazza è in pendenza e la sopraelevazione c’è stata, eccome, rispetto al manto stradale, per fare spazio ai negozi, nel bel mezzo della piazza principale della città!

    Ma questi imprenditori (Virlinzi) sono citati anche in un altro articolo, relativo al servizio idrico , in cui si legge: “Ma cosa è la SIE?

    E’ una società creata dall’Amministrazione provinciale guidata dall’allora Presidente Raffaele Lombardo, che avrebbe dovuto, con uno strano superamento delle disposizioni di legge, occuparsi appunto dei Servizi Idrici Etnei, di fatto accentrando competenze che prima erano dei comuni ovvero dei consorzi.

    Ma la cosa più inquietante è la commistione che in questa società si registra con imprenditori che coltivano interessi ovviamente privati.

    Del Consiglio di Amministrazione della Società avrebbe addirittura fatto parte l?ing. Mariano Incarbone, già tratto in arresto e condannato per reati di Mafia nell?ambito del procedimento denominato IBLIS (lo stesso che vede coinvolto il Presidente della Regione condannato a 6 anni ed 8 mesi di reclusione).

    Nella compagine societaria inoltre siede anche Oreste Virlinzi, noto imprenditore e fratello del Cavaliere del Lavoro Ennio”.

    L’Anac sul servizio idrico integrato, in provincia di Catania ha comunicato al Parlamento:”A seguito di segnalazione anonima pervenuta, avente ad oggetto la gestione del servizio idrico integrato sulla base di atti annullati dal Consiglio di giustizia amministrativa della regione Sicilia, l’Autorità ha dato avvio a un’attività di vigilanza speciale richiedendo informazioni e documentazione ai soggetti responsabili, individuati nel Commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Catania (ex Provincia di Catania), a cui competono anche le funzioni di Commissario liquidatore del Consorzio di ATO Catania Acque (ATO 2). Alla luce dei riscontri ottenuti, l?Autorità ha potuto rilevare l?assenza di un gestore del servizio idrico integrato che possa legittimamente subentrare, ai sensi del novellato co. 2, dell?art. 172, del Codice dell?ambiente, ai soggetti operanti all’interno del medesimo ambito territoriale e ciò anche a causa di complesse vicende giudiziarie, circostanza che ha peraltro determinato la presenza di una pluralità di enti erogatori sul territorio.”

    Pertanto, fermo restando che non intendo ipotizzare alcun reato, ma esclusivamente quelli oggetto delle inchieste già esistenti, chiedo:
    1) lo spostamento della competenza territoriale ed il trasferimento dei processi in questione ad altra corte d’appello, preferibilmente lontana dalla Sicilia, per ragioni di opportunità;
    2) il riesame, immediato, della documentazione raccolta dal dott. Giuseppe Gennaro, riguardo gli appalti per la costruzione dei parcheggi nel comune di catania da parte di altra Corte d’Appello (al processo si è ritenuto che la concorrenza non fosse stata lesa);
    3) il sequestro civile del parcheggio di piazza europa, a Catania e degli impianti del servizio idrico integrato, nonchè delle somme che la società ha percepito per la gestione del servizio;
    4) la risoluzione del contratto di affitto del tar catania e la individuazione di una sede di proprietà pubblica, in immobili anche da valorizzare.

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