mercoledì, Aprile 24, 2024
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Infilitrazioni mafiose a Catania

Orazio Buda gestiva anche il chiosco comunale di Villa Pacini.

Inquietante la volontà di Bianco di lasciare procedere l’appalto di spiagge e solarium nei giorni più redditizi.

Il chiosco di Villa Pacini, foto Francesco Nicosia

Orazio Buda, considerato dagli investigatori “elemento carismatico del sodalizio mafioso” e da alcuni collaboratori di giustizia “trafficante di droga per il Clan Cappello”, è oggi sotto i riflettori perché, in quanto dipendente della società Caffè Napoleon, gestisce i parcheggi delle spiagge libere.

A Orazio Buda in data 4 maggio 2016, a seguito dell’operazione antimafia Prato verde, sono stati confiscati beni del valore di 600mila euro. Tra questi c’è anche il chiosco comunale di Villa Pacini, di proprietà pubblica, affidato in gestione dal Comune di Catania a persona poi ritenuta dagli inquirenti prestanome del presunto esponente del Clan Cappello, Buda.

Tale chiosco, su cui non sono mancate denunce e inchieste da parte degli organi di stampa, è stato affidato dal Comune tramite gara nel 2012, Amministrazione Stancanelli. Alla gara per la gestione si sono presentate esclusivamente due ditte individuali, una delle quali esclusa immediatamente perché non rispettava i criteri di presentazione dell’offerta. L’unica busta valutata dalla Commissione è stata quella presentata da La Spina Francesco che ha ottenuto la gestione del chiosco di Villa Pacini, nel pieno centro della città in una zona di passaggio per migliaia di persone, per 1500 euro di affitto annui, 125 euro al mese. La busta presentata dall’altra ditta individuale è stata comunque aperta e conteneva la ridicola offerta di 41 euro d’affitto al mese.

All’apertura delle buste, come delegato della ditta individuale La Spina Francesco, come riporta il verbale che alleghiamo, era presente “il Signor Orazio Buda”.

Un precedente inquietante che addensa le ombre sulle infiltrazioni mafiose nella macchina amministrativa comunale e rende ancora più urgente l’intervento della Magistratura e della Prefettura per valutare il livello di infiltrazione mafiosa e l’eventuale scioglimento per mafia del Comune.

In merito alla situazione della gestione delle spiagge e dei solarium non è accettabile che il Comune continui per un solo minuto in più a far proseguire la gestione a una ditta che ha tra i suoi dipendenti almeno due persone, secondo gli inquirenti, collegate al Clan Cappello, sotto processo a seguito dell’operazione antimafia Prato Verde.

Il giro d’affari della gestione delle spiagge e dei solarium è grande: quattro parcheggi, con tariffa 2 euro a veicolo e 5 bar esclusivi per spiagge e solarium, con un incasso complessivo di migliaia di euro al giorno. È possibile che un’istituzione pubblica consenta tale introito a un’azienda su cui si addensano così tante ombre? Occorre l’immediata revoca.

Non si tratta di sostituirsi alla giustizia e neanche di minare l’onorabilità di qualcuno. Solo le Istituzioni preposte potranno accertare responsabilità o atti illeciti. È una questione di opportunità e di garanzia per la comunità.

Infatti il Capitolato d’appalto sottoscritto dalla società che ha in gestione le spiagge e i solarium e dal Comune di Catania prevede, all’articolo 4, che “l’Amministrazione comunale, comunque, si riserva la facoltà insindacabile di revocare, in 4 qualsiasi momento, la concessione per ragioni di opportunità e/o per i fini pubblici propri del Comune”.

www.comune.catania.it/servizi/bandi-di-gara/allegati/Capitolato_speciale(29).pdf

Qualsiasi cittadino si è reso conto che le ragioni di opportunità per revocare l’appalto sussistono tutte. Il Sindaco deve agire immediatamente, senza perdere un solo minuto di tempo. Occorre revocare l’appalto e affidare subito la gestione a Sostare e Multiservizi.

I giorni intorno a Ferragosto sono i più redditizi per spiagge e solarium, e qualsiasi ritardo dell’amministrazione nella revoca sarebbe inaccettabile, inquietante e lascerebbe sospettare loschi interessi.

Comprendiamo che il Sindaco Bianco è in queste ore impegnato nella lottizzazione dei posti dei presidenti delle società partecipate, ovviamente nominati o rimossi sulla base della fedeltà politica, e ci scusiamo se disturbiamo la serenità degli incontri che Enzo Bianco sta tenendo con il “nuovo centro destra” e con il gruppo “Grande Catania” legato a Raffaele Lombardo, al fine di allargare la maggioranza alla destra e scacciare altri. Siamo persino consapevoli dell’affanno col quale sta tentando di organizzare la festa nazionale del suo partito, tenuta in una Catania a un passo dal dissesto e a due passi dallo scioglimento per mafia.

Ma la città ha bisogno di un Sindaco che si occupi anche della cosa pubblica.

Enzo Bianco revochi l’appalto, dia immediato mandato agli uffici di procedere alla gestione diretta di spiagge e solarium e poi, come richiesto a gran voce dalla città, si dimetta.

In allegato il verbale

 

 

 

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