giovedì, Aprile 25, 2024
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Dacia

 

E’ morta la mia amica Dacia Valent, con cui una quindicina di anni fa abbiamo fatto molte buone battaglie in difesa degli immigrati a Roma; in precedenza, a Palermo, era stata fra i combattenti della antimafia antimafia, prima come coraggiosa poliziotta e poi come militante politica. Africana, friulana, comunista, gran signora, il nome le veniva all’antico nome della Romania dove il padre era stato Ambasciatore d’Italia. Suo fratello era stato assassinato dai fascisti in Italia a metà degli anni ottanta, sedicenne.

Fu parlamentare di Rifondazione e se ne distaccò parte per settarismo e parte per diffidenza verso i salotti. Commise molti errori politici – tutti d’ingenuità o di rancore – ma non tradì mai i suoi somali, i suoi etiopi, i suoi eritrei. Io la ricordo con tenerezza e con stima, nella casa occupata dove lei, avvocata dei poveri, organizzava le cose più incredibili – illegali e legali, e spesso col mio aiuto – per aiutarli a sopravvivere a questo Stato. Non commetteremo i suoi errori e continueremo le sue lotte. Addio, compagna nostra, sorella coraggiosa. Ti sia lieve la terra, e possa il mio Paese, un giorno, essere infine degno del gran coraggio che gli hai donato.

Un pensiero su “Dacia

  • Bel riassunto di una vita molto mo vimentata.solo il signore col farfallino poteva essere cosi preciso grazie

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