martedì, Aprile 23, 2024
-mensile-Tecnologia

Appello alla Società Civile, due anni dopo

MafiaMaps, il progetto della prima App sulla geografia delle Mafie in Italia. Il 21 marzo parte la campagna di crowdfunding

Quando abbiamo creato WikiMafia abbiamo pensato prima al sogno e poi ci siamo preoccupati di capire come trasformarlo in realtà: tant’è che la genesi è durata ben 157 giorni, con il primo nucleo di voci lanciato in occasione della presentazione a Milano, il 21 marzo 2013, alla “Meglio Gioventù” all’Università Statale.

L’appello del 6 gennaio 2013

Ma una tappa fondamentale per quel primo traguardo fu l’Appello alla Società Civile che vi lanciammo due anni fa. Vi spiegavamo il nostro sogno e vi chiedevamo di aiutarci a realizzarlo: pensavamo non avrebbe risposto nessuno e invece chi in un modo, chi in un altro, avete risposto in abbastanza per permetterci di arrivare dove siamo arrivati.

Dopo WikiMafia

Due anni dopo WikiMafia, con appena 150 euro e il lavoro gratuito volontario di una quindicina di ragazzi in giro per tutta Italia, è una realtà consolidata e viene anche citata tra le fonti di Wikipedia in alcune voci di mafia, oltre ad essere consultata e apprezzata soprattutto in ambienti accademici-universitari. C’è ancora tantissimo lavoro da fare e mancano ancora un sacco di voci “fondamentali”, ma siamo ottimisti sul futuro, anche grazie ai nuovi sostenitori che ci permetteranno di irrobustire il sito dal punto di vista informatico.

Il progetto originario delle Mappe

Ma c’era anche un altro sogno che era nato con WikiMafia, figlio della stessa volontà di riorganizzare e rendere facilmente fruibili tutte le informazioni rilevanti sul fenomeno mafioso: la mappatura delle mafie sul territorio italiano.

Eravamo convinti infatti che non vi fosse solo l’esigenza di riorganizzare in maniera scientifica tutta la conoscenza accumulata in oltre 30 anni sul fenomeno mafioso, ma anche di dare a questa conoscenza una proiezione geografica che aiutasse il cittadino a comprendere effettivamente l’entità della minaccia mafiosa. Perché la mancata consapevolezza del cittadino comune (prima causa del dominio mafioso) è anche figlia della mancata percezione anzitutto geografica del fenomeno nel proprio territorio.

L’idea di MafiaMaps

Lo avevamo presentato come “Mappe delle principali attività mafiose in Italia”, ma quel progetto è rimasto fermo, perché non c’erano le risorse né le forze per gestire anche un capitolo così complesso, a fronte delle troppe voci che mancavano (e che mancano) su WikiMafia.

La prima app sul fennomeno mafioso

Così a metà dicembre ci è venuta l’idea di rendere autonome le “Mappe” da WikiMafia e trasformarle nel progetto della prima App per smartphone e tablet che riunisca tutte le informazioni rilevanti sulla geografia del fenomeno mafioso in Italia (dalla mera dislocazione geografica delle famiglie/clan/’ndrine individuate dalle inchieste della magistratura fino ai luoghi in cui sono stati uccisi quelli che le hanno contrastate e sono stati lasciati soli dallo Stato).

Un progetto che si pone l’obiettivo di coltivare anche la memoria di quello che è stato e di quello che è il fenomeno mafioso in Italia, ma anche di quello che è stato ed è il movimento antimafia che lo combatte.

L’integrazione con WikiMafia

L’integrazione con WikiMafia sarà totale: cliccando su ogni “obiettivo”, si avranno subito le informazioni rilevanti direttamente dall’Enciclopedia.

Ecco quindi MafiaMaps, che però, a differenza di WikiMafia, ha bisogno di molti più soldi per essere sviluppata a dovere. Perché è un lavoro immenso, che richiede un gruppo di persone che se ne occupino a tempo pieno, ma soprattutto richiede una platea vastissima di persone che decidano di finanziarlo.

Per finanziare il progetto

Per questo lanceremo una campagna di crowdfunding per raccogliere la cifra che ci permetterà di dare “concretezza” a questo sogno. Il tutto partirà sabato 21 marzo, nella Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie, e terminerà sabato 23 maggio, nel 23° anniversario della Strage di Capaci.

Persone più sagge di noi ci hanno scoraggiato dall’imbarcarci in questa nuova avventura, perché le probabilità di successo della campagna sono molto basse: non ci importa, pensiamo che uno strumento che rivoluzionerebbe il modo stesso di far conoscere il fenomeno mafioso, soprattutto alle giovani generazioni, debba essere finanziato anzitutto da chi lo userà. Perché questa volta c’è bisogno dell’aiuto di TUTTI affinché il sogno si concretizzi.

Pensate se dovesse diventare realtà: ovunque sarete in Italia, potrete sapere in tempo reale quali clan, quali reati, quanti beni confiscati, chi è stato ucciso e dove etc. grazie alla geolocalizzazione. E il tutto nel palmo della vostra mano.

#mappiamolitutti

Per questo torniamo a rivolgerci a voi, dopo due anni, a voi studenti, studiosi, giornalisti, professori, blogger, appassionati, associazioni, comitati, antimafiosi e cittadini di ogni ordine e grado. Scrivete questa pagina del movimento antimafia con NOI, condividete la nostra PASSIONE, realizziamo INSIEME questo sogno.

Perché aveva ragione Paolo Borsellino, quel 18 dicembre 1991, quando diceva che “lo Stato può cambiare se la società civile prende coscienza di se stessa e delle sue potenzialità. Se il cittadino non aspetta che dall’alto arrivi qualche cambiamento ma si adopera per trasformare”.

Noi ci siamo stancati di aspettare che dall’alto arrivi qualche cambiamento. Vogliamo provare a produrlo questo cambiamento. Perché loro si occupano di noi tutti i giorni. È anche ora di ricambiare adeguatamente l’attenzione.

Milano, 6 gennaio 2015

Scheda

MafiaMaps, info utili

La campagna di crowdfunding partirà sabato 21 marzo 2015 e si concluderà sabato 23 maggio 20www.wikimafia.it/mafiamaps15.

Trovate maggiori info sul progetto e la futura campagna su

L’indirizzo email per entrare in contatto con il Think Tank della campagna è mafiamaps@wikimafia.it

Hanno espresso volontà di sostenere il progetto, tra gli altri, Nando dalla Chiesa, Antonino Di Matteo, Enzo Ciconte, Federico Varese, Nicola Tranfaglia, Fedez e molti altri esponenti della Società Civile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *